mercoledì 11 luglio 2012

Il mio legame con Palermo

Buongiorno a tutti! 


Oggi voglio parlarvi del legame con la mia città, perché penso che esso è per tanti palermitani, nonchè anche tanti siciliani, una storia comune, fatta di amore, passione e dolore per questa terra così aspra.

Devo essere sincero, non rispettavo Palermo, e forse non la rispetto ancora adesso.
Da piccolo ero uno di quelli che buttava a terra le cartacce, spesso in quei mucchi già predisposti per la frase " Già ce n'è assai, quindi la butto là! ".
Vi sembrerà banale per tale esempio, ma questa è proprio una cosa psicologica, il buttare dove c'è già un mucchio, accade anche a Londra con i giornali gratuiti che intasano le metropolitane, tutti ammucchiati nello stesso punto. Forse perchè pensiamo siano dei punti ideali per sporcare sempre più, strani quanto siamo. Pura indifferenza, vivere qui non mi faceva nessuna impressione, nè mi induceva a giudicare cosa mi stava intorno.

Ci vivo, ci faccio quello che voglio, tanto non frega a nessuno. Questo è ciò che pensavo e purtroppo sono cosciente che è un pensiero un pò troppo comune!
Ma da 3/4 anni a questa parte, ho preso coscienza, senza una particolare motivazione, di una cosa normalissima: vivo a Palermo! E che cosa è cambiato quindi? Beh, da quando ho scoperto cos'è questa città, cosa nasconde, come è nata e cosa contiene, me ne sono innamorato totalmente: un amore sviscerato, passionale e soprattutto struggente. Si, perchè ho studiato la storia di Palermo e i suoi monumenti grazie alla scuola, e soprattutto quando passeggiavo avevo cambiato il mio modo di guardare quelle cupole, quelle colonne, quelle piazze e sentire le grida dei mercati di Ballarò e del Capo, avevo cambiato il mio modo di vivere questa città, di guardarla e spogliarla con gli occhi, di ammirarla e sentire le voci del suo passato, fatto di glorie, guerre, regni, invasioni.

Tendo a individuare un momento in cui ho capito di essere cambiato. Fin da piccolo vado molto spesso a Monreale, il piccolo paese che guarda Palermo dall'alto, e ogni volta, come un rito da rispettare, entro nel Duomo cittadino, non posso resistere, non c'è motivo di andare a Monreale senza entrare in quel Duomo. Prima di studiarlo, entravo e mi lamentavo solo del fatto che c'era troppo profumo di incenso, però era bello perché si stava al riparo dal sole. E basta, solo per questo motivo.
Dopo aver studiato e quindi scoperto cosa conteneva veramente, ho alzato gli occhi e ho visto cose che mai avevo notato dentro del Duomo, tutti i mosaici dorati che rinchiudevano maestranze di uno dei più bei periodi della storia di Palermo. Quei tasselli mi hanno rapito come non mai, e il mio amore per questa città aveva cominciato a sottomettermi!
Da quel momento in poi mi capita di scendere da casa solo per andare a visitare, nonostante le decine di volte, i monumenti della città, camminare nelle vie più antiche, anche da solo, pur di sentirmi un cittadino cosciente del suo ambiente. E la più grande soddisfazione è vedere i turisti, con fotocamera al collo, che rimangono a bocca aperta dentro la Cappella Palatina.






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